Rieccoci qua con la seconda puntata della rubrica "Five Talking Points".
1. Prima squadra fermata a Bobbio sullo 0-0 e spirito di delusione che aleggia fra i corridoi societari.
L'aria rarefatta dovuta all'altitudine ha sicuramente inciso sulla prestazione dei ragazzi, ma questo non sembra ammorbidire la valutazione di Mr. Grazioli sulla prestazione: "Li avevo avvisati che questa trasferta era più pericolosa dell'ISIS".
Il misero punto raggranellato nelle ultime due partite, tuttavia, potrebbe far traballare la panchina dell'allenatore, il quale però ostenta sicurezza e, sulla scia di Obama e dei maggiori leader europei, afferma: "Scudetto impossibile finché Bashar Assad rimane al suo posto in Siria".
A questo punto, non ci resta che diventare interventisti.
2. Juniores che torna al successo contro il Fidenza (Village) e compie un deciso passo verso la salvezza.
Pelizzari sorpreso e sbigottito: "Mi aspettavo il solito 2-2. Qualcosa è andato storto".
I 500 euro promessi da Renzi ai neo-diciottenni hanno certamente influito.
3. I Comuni di Ponte Dell'Olio e Vigolzone proseguono il percorso di fusione.
Pontolliese Gazzola in crisi d'identità: "Pensavamo d'averci visto giusto, ora è un casino".
Ménage à troies all'orizzonte?
4. La Presidente Bonvini alla conferenza sul clima di Parigi lancia un monito sull'inquinamento globale: "Basta fumare in baracca".
Applausi scroscianti dalla platea e livello dei mari in immediata discesa: riemersa dalle acque l'Isola che non c'è.
Dopo di lei, la parola è passata a Renato Zanelli, che ha tuonato: "Di caldaie ne ho aggiustate, ma il buco nell'ozono è troppo anche per me".
5. L'Inter ha già vinto il Campionato e nonostante ciò continuano a farla giocare: vai a capire in Lega Seria A come ragionano.
Pure la Juventus ha già vinto la Champion's League, eppure non ce lo vogliono dire.
Bah.
E poi ci chiamano gufi.
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